Stories

La camera verde

Ciao, come promesso proseguo il mio racconto. 

Di cosa sto parlando?

Del Master di Design e Content Creation che sto frequentando presso Talent Garden School. Se vi siete persi la prima puntata potete leggerla qui.

Sono trascorse molte settimane…..ma i pensieri spesso e volentieri hanno bisogno di tempo per decantare.

Durante le ultime lezioni gli argomenti trattati sono stati davvero tanti….per me è stato come entrare in un luna park. Luci, colori, sapori, profumi….un caleidoscopio, balsamo per la mente.
Mettetevi comodi, ma non troppo….ora proverò a portarvi con me nel viaggio che ho fatto durante queste settimane. Non aspettatevi un racconto tradizionale ovviamente.

Le immagini scorrono molto velocemente e sono tutte in bianco e nero all’inizio. Il luna park in cui sono stata è di quelli antichi…..c’è la giostra con i cavalli, le mele caramellate…..ed è animato da bizzarri quanto affascinanti personaggi.

Il proprietario del luna park
Lui lo riconosci subito…..sempre indaffarato, viaggia moltissimo perchè è sempre alla ricerca di nuovi personaggi e attrazioni per il suo luna park. Quando parli con lui ne percepisci l’ordine mentale e soprattutto l’esperienza. Uomo di mondo lui, ha grande cura del suo pubblico e si assicura di dar loro sempre il meglio. La concorrenza è spietata fuori….e lui deve capire come agire al meglio prima degli altri. A volte la fatica si fa sentire, ma ha sempre una parola gentile per tutti. Tutti sono importanti nel luna park, nessuno escluso. Da lui ho imparato che le responsabilità quando sono condivise sono meno pesanti.


Il giocoliere dei numeri

Uomo assai curioso il Giocoliere dei numeri, acuto osservatore, appassionato di vita e soprattutto di alieni. Mi sono fermata presso il suo corner è ho imparato che per giocare con i numeri e saperli leggere la prima cosa che devi imparare è osservare. Osservare tutto, mode, comportamenti….un po’ come nel film: “Parnassus, l’uomo che voleva ingannare il Diavolo” in cui ii protagonista (il Dottor Parnassus) dice alla sua brigata di artisti che bisogna andare dove c’è il pubblico affinché questo veda lo spettacolo. Soprattutto quando il pubblico ha a disposizione una grande offerta di spettacoli ogni giorno. I numeri sono estremamente utili quando li sai interpretare, ma non bisogna mai dimenticarsi che dietro ai numeri ci sono le persone. i numeri in fin dei conti nascondono delle storie, bisogna essere capaci di giocarci con quei numeri e soprattutto non bisogna mai dare nulla per scontato. Mi ha lasciato con una strana frase… “Mi ha detto che i Rettiliani ci ascoltano sempre e comunque”!!???!


L’assistente del Mago

Tutti sottovalutano l’assistente del mago, se lei non ci fosse probabilmente il mago non potrebbe esibirsi. Lei si occupa di tutto praticamente. Le attrezzature, le luci, la sala, i vestiti….Lei vede tutto, sa tutto….conosce talmente bene il mago che spesso ne anticipa le richieste. Prevede i problemi ed è anche un’abilissima contabile. Minuta nell’aspetto ma meglio non pestarle i piedi altrimenti sono guai per tutti. Se il mago vuole uno specifico oggetto in scena, state sicuri che lei lo troverà e se non lo trova lo costruisce. Se le comparse dello spettacolo si mettono improvvisamente a litigare lei troverà il modo di mettere tutti d’accordo. Come fa? L’assistente del mago è dotata di una duplice anima. La prima sagace e giocosa…avete presente il golden retriever di UP? Quello. La seconda anima è molto simile a quella di Voldemort… L’assistente non ha bisogno di visibilità, c’è ma non c’è allo stesso tempo e spesso e volentieri è seduta in mezzo al pubblico. Quale miglior punto di osservazione se non quello dello spettatore?


Il cartomante

Sguardo furbo, di chi la sa lunga….maneggia i tarocchi con sapiente maestria. Non ha tempo da perdere perché è sempre intento a scrutare il cielo ed è immerso nelle sue letture. Il futuro per lui non ha segreti perché è in grado di anticiparlo. Non ha tempo da perdere e quindi le sue domande sono sempre sempre molto precise. Domanda….giro di tarocchi….risposta. Non c’è domanda che lo spaventi, perché la sua arte ha del mistico. Avere a che fare con lui ha un non so che di surreale. Sembra provenire da un’altra dimensione. Anche faccio la mia domanda al cartomante….perché le persone si appassionano o meno a quello che scrivo? Dipende se in quel momento tu stai raccontando loro una storia. Le persone si appassionano alle storie.Cosa porto con me da questo incontro? Due consigli: osservare ed essere curiosi e se necessario non avere paura di cambiare strada non una ma mille volte, basta farlo velocemente e imparando dalle esperienze precedenti.


Il venditore ambulante


Lui ha dell’incredibile. Un’esperienza che fatico a descrivervi. di tutti i personaggi è quello che fa la promessa più assurda. Con soli 10 cent dice di potervi portare su Marte. Avete capito, bevendo una delle sue pozioni lui promette di portarvi su Marte. All’inizio credi non sia possibile, ma basta ascoltarlo per capire che lui su Marte c’è stato. Non sono solo le parole che usa ma anche le immagini….riesce persino a far muovere quelle immagini e farle vivere davanti agli occhi del pubblico. Il luna park è talmente grande che c’è da perdersi, ma lui non si sa come riesce a tenerli tutti inchiodati sulle sedie. Non puoi non ascoltarlo, non puoi non vedere attraverso i suoi occhi quel pianeta. Una volta bevuta la sua pozione ne vuoi ancora e ancora….perché andare su Marte è troppo bello. Quando comincia il suo spettacolo il venditore ambulante non si cura dell’orario….mettiamo che sia ora di pranzo, lui non mangia. Ha cose ben più importanti da fare. Portare tutti su Marte. Tutti vorrebbero saper preparare una pozione, ma non tutti ci riescono. Poco importa, la cosa importante è capire gli ingredienti e inventare la propria pozione per magari raggiungere nuovi pianeti.

Ho incontrato molti altri personaggi e probabilmente ne incontrerò molti altri, ma per ora ci fermiamo qui con il racconto.
Certo, avrei potuto raccontarvi che ho incontrato un Produttore Esecutivo, un Filmmaker, un Digital strategist, un Ceo, uno Strategy Director….ma ho preferito farvi viaggiare con l’immaginazione. Come vi ho detto non sono importanti le dispense di un master che frequentate ma cosa sono capaci di lasciarvi le persone che incontrate.

Non trovate che manchi qualcosa?

Il titolo di questo post. La camera verde. Cosa hanno a che fare tutti questi personaggi con la camera verde?

La camera verde è un termine che usano i surfisti. Indica la parte più intima dove il surfista può trovarsi a stufare l’onda, in tubo. In quel momento raggiunge una sorta di “stato di grazia” ed è felice, immensamente felice.
Il luna park è bellissimo, ma ad una certa ora le luci si spengono e si torna tutti a casa. Naturalmente si può ritornare il giorno seguente, ma i cancelli ad un certo punto si chiudono. Si chiudono e si torna alla vita di tutti i giorni.
Ho scelto di dare questo titolo al post perché c’è una cosa che nessuno dice…

Fuori, in mezzo all’Oceano è dura, durissima.

A volte sei costretto ad aspettare giorni e persino settimane prima di vedere un’onda da cavalcare. Nel mentre che si aspetta l’onda…tocca ingegnarsi. Si può affinare la tecnica, mantenersi in allenamento….si può anche insegnare ai più piccoli quanto sia bello l’Oceano e le sue onde. Insegnare non è semplice, a volte fa persino paura, più paura di un muro d’acqua. Si hanno grosse responsabilità quando si insegna ai bambini, ci si sente nudi davanti alle loro domande….perché tu lo sai che loro ti vedono. Prima di insegnare qualcosa a qualcuno è bene porsi una domanda. Amo ancora quello che faccio? Se la risposta è sì e la prima volta non ha funzionato come avremmo voluto allora possiamo e dobbiamo ritentare. Trasmettere l’amore per qualcosa a qualcuno non ha prezzo.

Auguro a tutti di trovare la propria camera verde, perché è davvero bellissimo trovarcisi dentro!

Ci rivediamo tra un paio di settimane con il capitolo finale!

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