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Il Tempo: la sostanza di cui è fatta la vita

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Ultimamente mi sono trovata a leggere o ascoltare ragionamenti sul tempo. Sul fatto che il tempo è denaro, che non si ha mai abbastanza tempo….

Il primo spunto di riflessione mi è arrivato da questo libro: Il Tempo: La sostanza di cui è fatta la vita.  Il senso del tempo è un’attività della mente complicatissima a cui partecipano le sensazioni corporee, il ricordo, la capacità di fare piani per il futuro, le emozioni. Stefan Klein, un brillante divulgatore tedesco ha provato a fare luce sul mistero delle ore scomparse. il nostro corpo è dotato di un orologio interno precisissimo, in grado di calcolare il passare del tempo con un errore di appena due minuti ogni ventiquattro ore. È su questo orologio che si regolano tutti i vari processi automatici del corpo. 

Perchè allora alcuni al mattino sprizzano energia, altri solo in piena notte? Non è dato saperlo ma questo porta alla riflessione successiva. Il nostro orologio interno talvolta finisce fuori fase, complice la vita moderna che ci costringe per lungo tempo a vivere lontani dalla luce del sole, chiusi negli uffici, in palestra..

Gli esseri umani percepiscono il tempo solo quando accade qualcosa che colpisce la loro attenzione. il cervello è nato come un’arma per la sopravvivenza, non possiamo spegnerlo, anzi è importante tenere il motore sempre acceso ed è fondamentale mantenere viva l’attenzione.

Qui arriviamo al secondo spunto di riflessione. Il tempo scorre in modo fluido quando facciamo quello che davvero ci piace e soprattutto quando quello che facciamo non ci sottrae tempo per pensare. Vi invito a vedere un film molto interessante: Dior And IIn questo film vediamo chiaramente cosa voglia dire correre contro il tempo imparare a gestirlo.

In sintesi: siamo nell’aprile 2012 e alla maison Dior si insedia il nuovo Direttore Creativo Raf Somons. Lo stilista deve realizzare in otto settimane  la nuova collezione haute couture. Molto belli ed intensi i dialoghi di Dior che evidenziano parecchie analogie tra i due stilisti. La loro riservatezza e soprattutto la determinazione. Simons realizzerà una sfilata e una collezione bellissima, superando tutte le difficoltà. Per chi ama la moda e la creatività è un film bellissimo, perchè riusciamo a vedere all’interno della mente di Raf. FRacconta come per il direttore Creativo sia fondamentale contaminare la propria mente attraverso l’arte. Per Raf Simons bisogna vedere almeno una mostra al giorno.

Cosa mi ha colpito allora? Il fatto che dopo due anni Raf Simons ha lasciato la Maison Dior. Queste sono state le sue motivazioni:

“La moda è diventata pop. Non riesco a decidermi se questo sia un bene o un male. L’unica cosa che so è che in passato la moda è stata elitaria. E non so se uno deve vergognarsi o meno di ammettere che forse era più bello quando la moda era elitaria, non per tutti. Ora l’alta moda è per tutti. Tutto è così facilmente accessibile e per questo non devi fare nessuna fatica in più. Quando eravamo giovani dovevi ingegnarti per cercare qualcosa, perché ci voleva tempo. Davvero bisognava cercare e scavare in profondità.

Non hai tempo per incubare le idee e il tempo di incubazione è importante. Il problema è quando si ha un solo team di progettazione e sei collezioni, non c’è più tempo per pensare. E io non voglio fare collezioni dove non posso pensare”. 

Noi non soffriamo quando abbiamo poco tempo, bensì quando pensiamo di non averne alcun controllo.

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