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Biblioteca di Renzo Piano a Trento

Il 19 novembre c’è stata l’inaugurazione ufficiale della nuova Biblioteca Universitaria Centrale di Trento, progettata da Renzo Piano alle Albere, il quartiere – sempre ideato dall’architetto genovese – su cui sorge già un’altra sua famosa creatura: il Muse – Museo delle Scienze.

Destinata a entrare pienamente in attività nelle prossime settimane, la biblioteca intende rispondere tanto alle esigenze dell’Università locale – che dispone ora di una struttura funzionale per la conservazione e la consultazione del proprio patrimonio librario – quanto al bisogno di un nuovo spazio fortemente aperto alla città.

Il nuovo intervento infatti crea un passaggio tra la zona universitaria di via Verdi, il MUSE, il quartiere e il parco delle Albere e consentirà, entro il 2018, di insediare nell’area la nuova mensa universitaria e di realizzare nuove aule studio. Un ottimo sviluppo per la città di Trento, che, tra l’altro, è finalista fra le città candidate a Capitale della Cultura 2018.

Le parole di Renzo Piano: “Qui c’era una fabbrica che faceva ruote per automobili. Questa è una fabbrica diversa, una fabbrica bianca. Una scatola dei libri, per richiamare l’etimologia greca della parola biblioteca”.

Ci sono voluti due anni di lavoro per ultimare il progetto infatti si è trattato di un adattamento: il progetto originale prevedeva infatti un centro congressi ed era stato affidato all’architetto Mario Botta. La sfida più grande è stata infatti quella di adattare il progetto originario alle nuove esigenze, trasformandolo in un luogo funzionale e accessibile a studenti, accademici e cittadini.

La Struttura

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Ideazione, ascolto, collaborazione e messa in pratica sono le parole chiave di questo progetto.

L’edificio si caratterizza per il gioco di volumi e per le ampie vetrate che donano grande luminosità agli ambienti interni.

La struttura si articola in due grandi corpi di fabbrica, con uno sviluppo degli spazi di lettura pari a 6mila metri quadrati. Gli spazi interni, che contano quasi 10 chilometri di scaffali e 430 postazioni studio, si contraddistinguono per le finiture in bambù. Inondati di luce e con una vista sulle montagne e sul quartiere de Le Albere, gli ambienti della biblioteca sono infatti unificati dalla scelta di questa specifica tipologia di legno. Straordinariamente resistente ed ecologico, il bambù definisce scaffali, scalinate e corrimano, oltre a possedere qualità cromatiche in grado di facilitare sessioni prolungate di lettura. Gli utenti avranno a disposizione una serie di servizi aggiuntivi, come l’area destinata all’autoprestito dei libri e i dispositivi informatici per speciali necessità, come dislessia o discalculia.

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Ambiente e sostenibilità

La sostenibilità ha infatti guidato molte delle scelte progettuali. Ad esempio, sulla copertura vetrata sono stati installati pannelli fotovoltaici, il riscaldamento sarà a trigenerazione (per produrre contemporaneamente energia elettrica, calore e energia frigorifera per la climatizzazione) ed è presente un sistema di raccolta dall’acqua piovana allo scopo di alimentare gli impianti di irrigazione e le cassette dei servizi igienici. Infine, la Biblioteca è stata attrezzata con una stazione per la ricarica dei veicoli elettrici. Grazie a tutte queste scelte l’edificio ha ottenuto la certificazione energetica Leed® Gold.

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Le parole di Renzo Piano riassumo la genesi e i punti di forza del progetto: “Un progetto che non è nato come biblioteca, ma che si è trasformato grazie ad una geniale intuizione e a un grande impulso della Provincia autonoma. Oggi diamo alla comunità tutta un grande regalo. Qualsiasi cosa lo sviluppo tecnologico faccia dei libri, questa biblioteca è destinata a rimanere un luogo di aggregazione, come edificio proiettato nel futuro indipendentemente dalla sua funzione originaria”.

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