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Brunello Cucinelli. Il mio Ateneo? Un Bar

La storia che voglio raccontarvi parte da un borgo medievale. Questa mattina ho letto davvero una storia interessante….parla di uomo, dei suoi sogni e di un bar. Molte volte si pensa che le nozioni e l’istruzione si apprendano solo tra i banchi di una scuola o di un ateneo, ma così non è stato per Brunello Cucinelli. Questo uomo, come lui ama dire dalle umili origini ha trascorso la sua infanzia in campagna e in tanti anni di vita serena e tranquilla scandita dalle chiacchierate con gli amici al bar non ha mai visto litigare i suoi genitori. Per necessità la sua famiglia si è trasferita in campagna e ogni sera vedeva rientrare il padre, operaio specializzato, offeso, triste e avvilito. Suo padre non si lamentava del salario, ma di come lo trattavano. Cuccinelli si ripromise che nella vita qualunque cosa avrebbe fatto, sarebbe stata nella direzione di alleviare la durezza del lavoro. E poi c’è un episodio che mi ha colpito dell’intervista che ho letto a questo “uomo umanista” del 2012. Lui racconta che la sua vera università sia stata un bar del suo paese. Nei primi 15 anni di vita, le discussioni animate che spaziavano dal sesso alla religione, dal lavoro all’amore lo avevano arricchito più di 100 letture. Un giorno ascoltò una citazione di un amico che disse: “Due cose soddisfano la mia mente: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me” (Kant). Il padre di Cuccinelli, quando era ancora un bambino era solito ricordare queste parole al figlio: “comportati bene, guai a te se nn rispetti la parola data!”. Oggi questo uomo dal sapore antico ma dallo sguardo moderno ha voluto ricreare la sua Agorà, il suo Bar nel Borgo trecentesco di Solomeo. Ma chi è oggi Cucinelli? Prima di tutto un uomo che ha coltivato i suoi sogni, che ha ristrutturato un borgo medioevale dove gli operai non timbrano il cartellino e nella mensa comune si mangiano i manicaretti preparati dalle signore del paese. E’ anche imprenditore attento e capace che nel 2009 (anno della Crisi) ha assunto più dipendenti, il fatturato ha visto un + 18%, gli utili un +62% e gli investimenti hanno subito un’impennata del + 100%. Ora ha deciso di quotare il suo Marchio in Borsa e sono sicura che sarà un nuovo successo. Il re del Cashmere fa poi una riflessione interessante sul rapporto tra il datore di lavoro e il dipendente. Suo padre non sapeva nulla del datore di lavoro, lo vedeva arrivare da lontano con il macchinone e l’autista. Oggi non è così, tutti possono reperire molte informazioni su di te e su cosa possiedi. Rispetto al passato in questo periodo storico ci sono meno guerre e c’è aria di Rivoluzione Rinascimentale! I giovani scendono in piazza proclamando libertà e giustizia, arriviamo da circa un ventennio in cui la scienza e la ragione dovevano avere ragione e poi cita una bella frase di Pascal: “il cuore ha delle ragioni che la ragione non comprende”. Da qui la sua assoluta convinzione che in arrivo un nuovo Umanesimo.

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