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“La Joconde”

Dal 10 marzo al 21 agosto 2022, al Palais de La Bourse di Marsiglia, è in programma “La Joconde”, show immersivo sul capolavoro di Leonardo da Vinci. La mostra è divisa in diversi capitoli che, attraverso l’interattività degli strumenti digitali, raccontano il dipinto.

Ammirata e contemplata, indagata e copiata, studiata e rubata, la Gioconda di Leonardo da Vinci e il suo sorriso così misterioso, a distanza di secoli, continuano a incuriosire. Cosa ci rivela questo ritratto di Monna Lisa? Perché questo dipinto è il più conosciuto al mondo?

Il Grand Palais Immersif e il Louvre propongono di riscoprire questo capolavoro attraverso La Joconde, uno spettacolo immersivo realizzato con la consulenza scientifica di Vincent Delieuvin, curatore capo della pittura italiana del XVI secolo al Museo del Louvre, in programma dal 10 marzo al 21 agosto 2022, al Palais de La Bourse di Marsiglia. Lo show, con proiezioni di grande formato che si muovono al ritmo dei passaggi, processi interattivi innovativi, conduce il visitatore nel cuore di questo mitico ritratto.

La Joconde propone una viaggio nel capolavoro di Leonardo da Vinci attraverso storie ed esperienze sensoriali che si articolano a diversi livelli: la passeggiata è scandita dal contatto con la “pelle-paesaggio” che avvolge l’intero spazio espositivo e fa immergere i visitatori in un luogo ispirato alle opere di Leonardo da Vinci (1452 – 1519) come la Gioconda, la Vergine delle rocce, o la Sant’Anna, con la possibilità di interazioni. Le diverse narrazioni visive raccontano le storie, gli intrighi, la contemporaneità e il processo che ha portato alla nascita dell’icona che la Gioconda è diventata.

Il pubblico viaggia così attraverso narrazioni visive che vogliono essere allo stesso tempo educative e contemplative. Sei proiezioni digitali in grande formato evocano la polisemia dell’opera di Leonardo da Vinci. I dispositivi interattivi raccontano con lo scopo di coinvolgere il visitatore che può “toccare” queste opere digitalizzate, manipolarle, osservarne la grana e i minimi dettagli.

Sono previste diverse collaborazioni come quella con la Fondazione Musei Civici di Venezia e la Fondazione Mucha di Praga. Un modo diverso di vivere e raccontare l’arte perché lo spettatore avrà la sensazione di entrare nel dipinto e potrà scoprirne i dettagli e la storia.

IL VIAGGIO ATTRAVERSO IL DIPINTO

La Gioconda, un’icona universale: il ritratto di Monna Lisa è una delle poche immagini che oggi sia veramente universale. Si prosegue con La Gioconda è stata rubata: ovvero come il dipinto più famoso del mondo sia stato rubato e ritrovato a Firenze prima di essere restituito al Louvre dopo un tour in Italia. Il terzo capitolo è La Gioconda, copiata, mai eguagliata, che indaga su come fino al XIX secolo molti pittori abbiano reso omaggio alla composizione di Leonardo da Vinci (dalla sua creazione, la Gioconda è stata copiata e imitata: il quadro era stato appena finito quando il giovane Raffaello trovò nella Gioconda una potente fonte di ispirazione per le proprie opere. È stato poi utilizzato per molti ritratti di donne e uomini provenienti da tutta Europa per secoli.

Si continua con La Gioconda e l’arte della ritrattistica: come altri pittori prima di lui, Leonardo da Vinci pone il suo personaggio di fronte a un paesaggio. Se la tradizione italiana privilegia fino ad allora la posizione di profilo, nel Nord Europa la vista privilegiata è i tre quarti e lo sguardo si volge al visitatore. L’inquadratura offre la vista delle mani che prendono vita. Il maestro scelse soprattutto di dipingere Monna Lisa con un’espressione che pochi artisti prima di lui avevano osato rappresentare: il sorriso. Leonardo da Vinci si ispirò quindi ad altre tradizioni pittoriche, in particolare alla pittura fiamminga. Ma poiché ha saputo rendere la vita del suo modello come nessun altro prima, ha creato un capolavoro che ci affascina ancora cinque secoli dopo. Il quinto capitolo è La parte inferiore dell’opera: l’impressione di straordinaria realtà emanata dalla Gioconda deriva dalla tecnica pittorica di Leonardo da Vinci: sfumando le linee dei contorni, tutti gli elementi del dipinto sembrano essere un unico corpo. Per lui, ombre e luci devono fondersi le une nelle altre e perdersi “come fumo”. Così, inventa l’effetto pittorico noto come sfumato. È per l’artista il culmine del suo lavoro di ricerca e della sua osservazione scientifica del mondo.

Infine, l’ultimo capitolo del percorso: Un pittore e il suo modello. Durante la sua vita, Leonardo da Vinci realizzò diversi ritratti. Nei suoi disegni, quaderni o pittura, ha cercato di capire come rappresentare, in tutta la sua complessità, la vita. Dipinta a grandezza naturale, la Gioconda sembra essere per il suo creatore la rappresentazione più fedele della sua ricerca. Leonardo da Vinci non diede mai al suo committente, Francesco del Giocondo, il ritratto di sua moglie: lo tenne gelosamente vicino a lui fino alla sua morte perfezionandolo costantemente. È a questo prezzo che è riuscito a creare la vita su una tavola di pioppo, al punto da far “tremare” i suoi contemporanei di fronte a questo miracolo.

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