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“Sic transit tecnica mundi”

Le grandi piattaforme digitali ci hanno insegnato una regola chiave: porre l’utente al centro. L’esperienza culturale sta diventando immersiva e coinvolge le persone prima, durante e dopo la visita delle mostre e dei musei. La digital transformation non si ottiene con una sola tecnologia. Spesso occorre un mix complesso, da utilizzare nelle diverse fasi di promozione e fruizione.


L’evoluzione verso i media immersivi – realtà virtuale e aumentata – sta ulteriormente accelerando la Digital transformation dell’arte e dei musei, abilitando modalità di fruizione innovative, iniziative di nuova concezione come le mostre virtuali senza opere fisiche, esperienze altamente coinvolgenti per il pubblico come le applicazioni di archeologia virtuale.


Non si tratta solo di trovare soluzioni tecnologiche o sviluppare iniziative isolate: è fondamentale elaborare strategie integrate di approccio alla cultura digitale. Il mondo digitale si è enormemente ampliato, sviluppando linguaggi potenti (ipermedialità, realtà virtuale, contenuti partecipativi) e industrie culturali native, come quelle dei videogame e dei social media. 

L’esito più radicale e per certi aspetti paradossale della digital transformation dei beni culturali è costituito dalle mostre virtuali, che non prevedono la presenza di reperti o opere d’arte fisiche. Alcune mostre virtuali hanno riscontrato un grande successo di pubblico, con un importante effetto divulgativo e dei ritorni economici interessanti.

Molto più diffuso e articolato è l’ambito delle installazioni immersive, che possono essere realizzate sia all’interno di mostre che di musei tradizionali, e ne integrano l’offerta culturale con esperienze emotive e multimediali. Tra le più diffuse: le oculus room, le proiezioni immersive, le installazioni a interazione gestuale e touch screen

Nella dialettica tra esposizioni permanenti e mostre temporanee, il digitale può creare nuove opportunità, consentendo ad esempio di riproporre una experience rinnovata di opere della collezione permanente, oppure di sviluppare mostre virtuali abbinate al museo classico.

Ultimamente ho avuto modo di confrontarmi con veri professionisti del settore che lavorano in tutto il mondo e ci sono degli esempi davvero interessanti che coniugano tecnologia, digitale, light and sound design e visitors’ experience.

ILLUMINATE ADELAIDE

Illuminate Adelaide è una bellissima iniziativa ed una celebrazione dell’innovazione, dell’arte, della musica, della tecnologia e della luce. Ogni inverno, per due settimane e tre fine settimana, questo progetto anima le strade, i vicoli e l’architettura della città di Adelaide con un programma di eventi gratuiti e a pagamento di artisti e compagnie locali, nazionali e internazionali.

Mi soffermo su due delle “esperienze”: Light Cycles e Light Creatures.

LIGHT CYCLES

Lo studio multimediale e creativo Moment Factory ha creato questa bellissima esperienza immersiva all’interno del Giardino Botanico di Adelaide. Si tratta di una serie di installazioni che sfruttano luci, suoni e effetti speciali per “amplificare” la voce della natura.

LIGHT CREATURES

Light Creatures è stata realizzata grazie alla collaborazione di diversi artisti e collettivi (Blanck Canvas, Elizabeth Close, Jack Buckskin, Jimy Mcgilchrist e Monkeystack) che hanno trasformato lo Zoo della città in una sorta di mondo fantastico e luminoso. Dopo il tramonto tutto è possibile, paesaggi sonori, musica o storie accompagnano le installazioni. Panda giganti che rotolano, giraffe luminose, suoni e storie che trasportano il visitatore in un mondo di meraviglia. Hanno allestito anche un’area per potersi riposare e mangiare le specialità locali.

In giro per il mondo ci sono tantissimi esempi oltre a quelli di cui vi ho parlato. Eventi ed iniziative come queste sono capaci di intercettare il famoso turismo culturale e di destinazione e di favorire strategie di placemaking.

I format in questo caso sono fondamentali perché devono mirare ad esaltare il territorio, raccontare la sua storia attraverso l’arte e l’innovazione. Quelle che vi elenco ora sono alcune di queste “esperienze” che sono state capaci di favorire il territorio e favorire l’economia in cui sono state allestite e organizzate.

AREA15, Las Vegas

House of Eternal Return, Santa Fe

Omega Mart, Las Vegas

Superblue, Miami

Seismique, Houston

teamLab, Tokyo

Atelier des Lumières, Paris

Artechouse, Miami

Wisdome LA, Los Angeles

Otherworld, Columbus

Immersive Van Gogh, Toronto

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